di Eros R.F.

La massoneria è praticamente l’organizzazione segreta più conosciuta al mondo.
Conosciuta al punto da non esser più, appunto, segreta.
Probabilmente non è più considerabile come un gruppo segreto, ma il suo utilizzo e i suoi meccanismo rimangono tuttavia abbastanza sconosciuti ai molti.
Vengono in genere incolpati per la povertà presente nel mondo, per eventuali disastri, per le crisi e le guerre, per la presenza di certi Stati o Istituzioni, o persino macchiati del crimine di revisionismo. I più complottisti dicono che i massoni ci nascondano il fatto che non siamo discendenti delle Scimmie, che esistevano giganti, che gli Alieni abbiano costruito le piramidi o altro, o che addirittura la Terra sia piatta.
Non parleremo ovviamente di questi deliri provenienti in genere dal web o da schizofrenici scappati dal manicomio, ma delle voci più verosimili sparse appunto sui massoni.

Innanzitutto va detto che la massoneria non è strutturata con un’organizzazione centralizzata, ciò significa che ogni loggia è piuttosto autonoma ed è al massimo collegata ad una loggia più importante presente nella propria Regione o Nazione.
Esistono certe logge, piccole e formatisi in piccoli contesti cittadini, composte perlopiù da Persone di età avanzata che dibattono o dialogano su argomenti filosofici.
Per far parte di una loggia occorre che si sia di sesso maschile, ma esistono anche diverse “massonerie” sparse per il mondo che accettano anche le donne.
È una regola universale invece quella che consiste nell’ammettere solo Persone che credono in (almeno) una Divinità; non sono infatti ammessi atei, questo almeno in teoria, visto che è praticamente impossibile provare che si creda in qualcosa di trascendente.
Lo stesso termine “massone” vuol dire muratore, in riferimento alla figura divina del Creatore, chiamato anche architetto (presente anche nel simbolismo: squadra e compasso sono classici strumenti di un architetto).
È tuttavia ovvio che certe logge siano più importanti ed estremamente influenti anche sul piano politico, questo naturalmente per cause storico-geografiche.
Mentre molti anni fa la loggia massonica veniva utilizzata per discutere, anche seriamente, di politica e filosofia, accrescendo la conoscenza collettiva dei membri, oggi viene utilizzata spesso per scopi più loschi.
È inutile paragonare i grandi Giuseppe Garibaldi o José Martì ai recenti Mario Monti o George Bush; i primi due tra l’altro con pensieri totalmente opposti ai secondi.
È innegabile infatti che nei giorni nostri la massoneria abbia il suo peso nella politica, si pensi alla P2 di Lucio Gelli, sviluppatasi a Roma (quindi una metropoli, una capitale) e con conseguenti membri di spicco, certamente più influenti di semplici “anziani” che discutono di politica in una loggia da paese.
La massoneria, a causa della sua natura “segreta”, è stata più che utile agli uomini di alto rango che volevano stringer accordi all’oscuro dello Stato vigente. È utile usare un’organizzazione segreta per dialogare e cercar di dovvertire una monarchia o una dittatura, ma allo stesso tempo è altrettanto utile per sovvertire la democrazia, se la loggia è composta da persone sbagliate.
La P2, citata prima, è stata ai centri dei riflettori nel secolo scorso a causa del suo scandaloso piano di distruzione della democrazia della Repubblica Italiana.
Fa stupire anzi il fatto che la P2 sia caduta in questo scandalo, visto che una fetta del “settore giudiziario” era anch’essa parte della loggia. E i risultati infatti si vedono, nonostante il gran polverone dell”81 non se ne sente quasi più parlare. Riparlare della P2 (ovviamente non superficialmente ma approfondendo i punti del suo “piano di rinascita”) sarebbe alquanto scomodo sia per i politici che i media stessi in quanto anch’essi “fanno parte” del piano.
Per farvi capire bene di ciò che parliamo riportiamo qua i punti del “piano”; se l’avete già letto in precedenza vi consigliamo di rileggerlo comunque in quanto potrebbe farvi riflettere sulle prese di posizione di diversi partiti, anche quelli che vengono considerati “alternativi” ma che invece non fanno nient’altro che compiere punti diversi del piano anche per far in modo di realizzarli tutti, indifferentemente da chi sta al governo.
Sono riportati quindi qui di seguito i punti principali:

•La nascita di due partiti: “l’uno, sulla sinistra(a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale).”
Chiara ispirazione quindi al modello statunitense, in cui la “politica” consiste ornai in una lotta tra galline. Liberisti contro liberisti, i primi conservatori, i secondi progressisti. Possiamo notare già certe similiarità con la “politica” italiana (che è più uno show oramai), dove lega e pd seppur entrambi liberisti vengono visti come arcinemici. Nel nostro sistema già possiamo dire che sia tutto una finzione, dove tutti sono finanziati da privati e agiscono quindi da burattini, ma adottando il sistema USA finiremmo in un oblio ancora più distopico, dove la Popolazione crede veramente che stia votando e applicando la democrazia, ma che, inrealtà, ha solo il diritto di scegliere se sbandierare l’asino o l’elefante; ripudiando, come dei robot col cervello lavato, ogni sistema alternativo in quanto “totalitario” o “inefficiente” perché il governo stesso ha detto che questo è il miglior mondo possibile.
In questo modo si completa quindi il supremo progetto dell’oligarchia elitaria: far odiare la politica alla Popolazione, facendo pensare a questa che in fin dei conti è inutile votare perché nulla cambia, ed è meglio che decida “chi è competente” ripudiando così il concetto stesso di democrazia; riducendo allo stesso tempo, la parte della Popolazione che ha ancora “speranza” nella “politica”, a far dei semplici tifi da stadio e schierandosi da una parte o l’altra a seconda delle condizioni metereologiche.
Evitando di dilungarci solo sul primo punto, continuiamo col secondo:

•Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo – tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate – di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all’epoca permesse solo a livello regionale); nonché l’abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L’abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo. In questo modo la Fininvest, di Berlusconi e famiglia, sbaragliò il settore delle telecomunicazioni rendendo quest’ultimo un oligopolio.
La loggia del P2, così come la politica attuale, puntava molto sull’informazione. Privatizzando l’intero settore sarebbe stato inevitabile lo schieramento di tutti i media contro il socialismo: contro gli Stati socialisti nemici dell’occidente, distorcendo le guerre e i conflitti geopolitici con un’ottica imperialista, riscrivendo la storia, demonizzando qualunque socialista o addirittura snaturando o censurando le eventuali proteste presenti nel mondo o nell’occidente stesso (se non avete idea di cosa parliamo basta leggere diversi nostri articoli presenti sul sito).
L’informazione è senza dubbio una delle armi più potenti del capitalismo. Questa distorce la mente delle masse, abbindolandole in un modo assurdo e quasi surreale. È comprensibile, visto che un uomo comune che torna a casa dopo un distruttivo e stressante lavoro preferisce accendere la tv (o oramai aprire facebook) piuttosto che comprarsi e leggersi un libro; e mentre prima dell’avvento della tv l’uomo era in generale più aperto mentalmente visto che o leggeva i giornali, o non leggeva affatto (e non aveva quindi pregiudizi e opinioni dogmatiche), ora è più difficile che sviluppi una coscienza di classe. L’informazione è ormai fondata su piccole “pillole”, video e immagini che creino o scalpore e sdegno o felicità e compassione, dialoghi e concetti brevi e semplici, e dibattiti da spettacolo. Ad esempio, un tg che mostra delle fosse comuni dicendo che siano state fatte da Gheddafi fa più sdegno e crea più consensi rispetto ad un giornale che lo afferma. E proprio per questo la prima crea intorno a sé un certo senso di autorevolezza, mettendo in secondo piano quindi il fatto che sia un privato e che lotti con tutte le forze contro qualunque minaccia da parte dell’insurrezione Popolare contro le “élite”. Il giornale, così come le voci, un tempo erano più semplici da controbattere; la Popolazione era disposta a sentire gente informata e capace di dialogare ed esporre opinioni, anche se questa andava contro ciò che dicono appunto questi autorevoli giornali. Ma ora non è più così, è ovvio infatti che ad esempio il nostro sito (naturalmente avendo pochi “volontari” ha relativamente pochi articoli) o anche l’antidiplomatico siano considerati meno autorevoli di un giornale come il sole 24 ore o Libero o il Tg5; è una questione di capitale più che contenuti.

•Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una “ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)“.
Con questa “manovra” si renderebbero quindi uguali le due Camere, come già accaduto, purtroppo, in certi Paesi occidentali. In questo modo si manderebbe all’aria centinaia di anni di progressi in politica, analizzati da Montesquieu con la sua divisione dei poteri presenti in uno Stato: il potere legislativo (fare le leggi), il potere esecutivo (farle eseguire) e il potere giudiziario (giudicarne i trasgressori). Condizione oggettiva per l’esercizio della libertà del cittadino, è che questi tre poteri restino nettamente separati.
Oltre ad esser proposto da diversi partiti come lega o pd, è stato anche proposto nel referendum costituzionale del 2016 di Renzi insieme ad altri punti presenti anche nel piano della P2.

•Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistratogiudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali.
Viene anche messo nei piani una certa criminalizzazione della figura del magistrato.
E anche questo lo si può notare sempre di più nei giornali e telegiornali oltre che i salotti di “dibattito”.
Vengono sempre presi e messi sotto i riflettori solo i magistrati che concludono delle sentenze piuttosto controverse, screditando quindi l’ordine della magistratura di per sé.
Certo è folle pensare o addirittura proporre di tagliare o “cancellare” i magistrati perché qualcuno di loro è ingiusto e poco professionale, invece di sostituirli.
Potrebbe anche essere, e non c’è da stupirsi molto viste le messe in scene surreali da parte dei liberisti in genere, che certe sentenze siano volontariamente impopolari (quindi fatte da magistrati anch’essi membri della loggia o comunque corrotti) affinché il Popolo si rivolti contro tutto l’ordine della magistratura in quanto “inutile”.
La verità è che i magistrati sono scomodi a molti: sono gente scelta al di fuori del parlamento, e quindi fuori dalla cerchia corrotta, vuol dire più gente corretta e con senso di responsabilità e rispetto verso la Costituzione. Ergo giudici e ispettori scomodi per politici corrotti che non rispettano la Costituzione e che anzi vogliono modificare a proprio piacimento.

•Riduzione del numero dei parlamentari.
Questione molto in voga da qualche anno e proposto quindi da diversi partiti.
Mettiamo però in chiaro la questione.
La lega, così come il movimento 5 stelle prima di essa, propone il taglio dei parlamentari perché, a parole sue, questi sono un gran costo per le “tasche degli Italiani”. La verità è che dimezzando il numero dei parlamentari si risparmierebbero 1 euro all’anno per ogni cittadino; certo, risparmiare e tagliare su ciò che non è necessario è anche giusto, ma tagliare il numero dei parlamentari non risolverebbe praticamente niente.
Il problema è il costo, si dice, ed è anche vero: ogni parlamentare riceve una quantità assurda di denaro, dai 5 ai 20mila euro al mese; ma non si farebbe prima a tagliare appunto lo stipendio di questi? La verità è che tagliare il numero dei rappresentanti del Popolo (o almeno, quelli che lo dovrebbero essere nella teoria) vuol dire concentrare il potere in un numero minore di “mani”. Altro che democrazia.
Come detto anche prima, si vuole far credere che la politica la debba “fare” il politico, mettendo il Popolo in secondo piano. Si vuole far credere, sin dall’infanzia, dalle scuole, che il Popolo non deve approfondire più di tanto nella politica perché questa è complicata ed interessa solo “ai grandi”. La Politica è vita, è vita da cittadini e va quindi fatta dal Popolo. Il nostro sistema è rappresentativo, certo, ma il Popolo è comunque il diretto interessato e deve quindi avere una coscienza necessaria affinché possa esprimere un giudizio e un opinione che abbia anche un valore politico affinché lui, o un suo rappresentante, possano portare queste idee al parlamento.
Viene spesso detto, inoltre, che il numero dei parlamentari Italiani sia sproporzionato rispetto al numero dei Cittadini; innanzitutto viene sempre preso come campione il Texas o comunque gli Stati Uniti, spacciato ovviamente per esempio e baluardo di democrazia. A volte viene addirittura presa in considerazione l’estensione dello Stato e non il numero della Popolazione. Si dice che l’Italia abbia troppi politici, troppi parlamentari, e quindi troppi costi per il Popolo; e invece di render la politica un qualcosa di attivo per i cittadini e smetterla di trattarlo come un lavoro (con tanto di reddito e pensione oltre che vitalizi e compagnia bella), lo si rende ancor più impopolare rendendolo ancor più elitario e oligarchico. La verità è che è vero che in Italia, in rapporto alla quantità della Popolazione, abbia più parlamentari rispetto agli USA (che hanno 500 parlamentari con 300 milioni di abitanti, vuol dire 1 ogni circa 600.000 abitanti, sicuramente poco democratico), ma abbiamo una quantità di politici in rapporto agli abitanti piuttosto simile a gli altri Paesi Europei. Mentre, tagliando i nostri parlamentati addirittura del 50% (come proposto dai nostri tanto amati partiti), arriveremmo addirittuta ad avere meno parlamentari di tutto il continente Europeo. Basti vedere i due grafici qui sotto, presi per campione i Paesi Europei.
Il primo riguardante il numero totale dei parlamentari (prima e dopo il voluto “taglio”):

il secondo, da prendere più in considerazione, raffigura il rapporto tra il numero dei cittadini e il numero dei parlamentari (anche questo prima e dopo il “taglio”); il numero sta a raffigurare ogni quanti cittadini esiste un parlamentare (quelli a destra quindi hanno più politici, quelli a sinistra ne hanno di meno):

•Abolizione delle province.
Anche questo, come diversi altri punti, è stato proposto anche nel referendum costituzionale del 2016 di Matteo Renzi.

•Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
Possiamo già notare da diversi anni la preoccupante propaganda che promuove la flessibilità alla domanda nel “mondo del lavoro”. Dove se sei laureato in folosofia o in fisica potresti facilmente finire a lavorare in una catena di fast-food americana, o a lavare i piatti a Londra (o Berlino, visto la brexit), festeggiando al contempo le proprie rosee catene inneggiando all’erasmus.

•Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l’ineleggibilita’ ed
eliminare il semestre bianco (attraverso la modifica costituzionale).
Qua bisogna specificare il perché la costituzione Italiana affermi che il mandato del presidente della repubblica duri 7 anni e che cosa sia il “semestre bianco”.
Il presidente della repubblica, a differenza delle camere (che vengono rinnovate ogni 5 anni), ha una durata più lunga e a cavallo delle diverse legislature affinché egli possa agire da “congiunzione” tra il governo precedente e quello attuale. In questo modo c’è una sorta di continuità, con un membro che abbia appunto più esperienza rispetto ad un presidente che venga eletto in concomitanza con le camere.
Il semestre bianco invece consiste nell’illegittimare lo scioglimento delle camere da parte del presidente della repubblica negli ultimi 6 mesi del suo mandato: tale limitazione intende evitare colpi di mano da parte del presidente, che sciogliendo le camere potrebbe dilazionare l’elezione del proprio successore o addirittura sbarazzarsi di un parlamento sfavorevole alla sua rielezione.

Escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte;
pubbliche amministrazioni in genere).
Privatizzando quindi tutto. Nessun “gran” partito attualmente è per la nazionalizzazione di autostrade (anche a seguito dei ripetuti tragici crolli di ponti o gallerie), alitalia (anche a seguito dei continui scioperi per i tagli del personale e dei redditi, a causa dei privati di atalantia), e l’ilva (anche a seguito dello scandalo di arcelor-mittal).

Limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro.
In questo modo sarebbe legale qualunque misura contro gli scioperi e quindi i Lavoratori. Per “libertà” di lavoro ovviamente si intende la libertà, de iure, del Lavoratore nell’accettare o meno una occupazione; non prendendo in considerazione il fatto che molti, moltissimi sono indirettamente costretti ad accettare miseri stipendi pur di non morire o lasciar morire di fame la propria Famiglia.

•Disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di
pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità, il controllo rigido sulle pensioni di invalidita’.
Ormai siamo arrivati a pensioni a 68 anni, è surreale ormai pensare che negli anni ’80 stavano progettando l’innalzamento dell’età pensionabile, non si sarebbero mai immaginati che il Popolo Italiano non protesti neanche con pensioni a 80 anni, a differenza dei fratelli Francesi che manifestano già ad un innalzamento della pensione a 62 anni.

Questi sono i punti principali del piano, e sono consultabili liberalmente online seppur nessuno ne parli nei media. Perché l’arma del liberismo, come detto prima, è l’informazione; e facendoti credere che hai a disposizione tutto ciò che vuoi e che sei libero di informarti dove vuoi, mettono in primo piano ciò che voglion far vedere loro; e solo se si è già informati si verrebbe a cercare certe cose su internet, è improbabile infatti che qualcuno si metti a cercare su un motore di ricerca “piano di rinascita p2” o “p2 licio gelli piano” senza che ne abbia mai sentito parlare nei telegiornali o nei media in generale.

Riassumendo, quindi, concludiamo dicendo che la massoneria non è di per sé IL problema, ma è utilizzata come arma DAL problema, così come è stata utilizzata come arma, in rari casi e moltissimi anni fa, da Persone giuste. La massoneria, e le organizzazioni segrete in generale, sono sempre state un rischio con forte potenziale sovversivo verso i diversi Stati vigenti.
Non a caso sono stati banditi in Unione Sovietica a seguito del 1917, e molti massoni ritenuti pericolosi vennero perseguitati (a differenza delle dicerie da parte dei complottari che accusano il Comunismo di esser parte di un piano della massoneria), allo stesso modo furono banditi anche nell’Italia fascista seppur con diverse logge clandestine presenti sul territorio.
In quanto arma può esser utilizzata anche per giusti fini, ma è necessario tener “in vita” queste logge per puro spirito democratico? Dov’è che iniziano a porsi dei “paletti”, affinché non si metta in pericolo la democrazia stessa?
Le organizzazioni segrete non sono una semplice arma, le organizzazioni, appunto, sono organizzate e sono difficili da estirpare. Sicuramente, però, sarà più facile estirpare chi le utilizza in malafede.
Il nemico è sempre stato e sempre sarà il padrone.