Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), meglio noto come “fondo salva-Stati” è un’istituzione europea che ha come scopo quello di “salvare” gli stati in difficoltà economica, ad esempio concedendo a questi prestiti finanziari, come scrive Federico Giuliani su InsideOver: «Il testo della riforma del MES è inequivocabile. La parte cruciale sta in queste poche affermazioni. È opportuno che il MES conceda sostegno alla stabilità soltanto ai propri membri che presentano un debito reputato sostenibile e dei quali è confermata la capacità di rimborso al MES. Sostenibilità del debito e capacità di rimborso saranno valutate all’insegna della trasparenza e della prevedibilità al contempo consentendo una sufficiente discrezionalità. Tali valutazioni saranno effettuate dalla Commissione europea di concerto con la BCE e dal MES, e ove opportuno e possibile insieme al FMI”. E ancora: “Qualora la collaborazione non conduca a una visione comune, la Commissione europea effettuerà la valutazione complessiva della sostenibilità del debito pubblico, mentre il MES valuterà la capacità di rimborso del proprio membro nei suoi confronti”. Rapida parafrasi: uno Stato può accedere ai finanziamenti del Fondo salva-Stati deve dimostrare di avere un debito sostenibile e una capacità di rimborso appurata. Insomma, siamo di fronte alla medesima contraddizione: il MES, al quale partecipano i vari Stati dell’Eurozona, si comporta come una banca privata e continua Per le decisioni di urgenza del MES è necessario il consenso degli azionisti, i quali detengono l’85% del capitale del fondo. Detto altrimenti, è necessario il via libera di Germania (26% delle quote) e Francia (20%). Saranno quindi Merkel e Macron a prendere le decisioni più scottanti.»
Anche se il MES nella forma è un’istituzione finanziaria de facto si occupa di questioni politiche,infatti se uno stato non riesce a ripagare i prestiti viene letteralmente distrutto finanziariamente, proprio come è successo alla Grecia, che ha dovuto versare litri e litri di sangue dei cittadini per ripagare il MES dopo aver ubbidito ai suoi ordini.
Il MES agisce politicamente perché quando uno stato decide di usufruire dei suoi prestiti gli impone di cambiare le sue politiche economiche: tagliare la spesa pubblica, aumentare le tasse (che vanno a finire nelle tasche del MES stesso), abbassare le pensioni e altre riforme “ammazza-popolo”.
Se l’Italia dovesse accettare la riforma non solo la Costituzione verrebbe ulteriormente e gravemente violata ma faremmo la stessa fine che hanno fatto i greci, con uno stato sociale (che già non funziona ed è quasi assente) distrutto e impotente.