Tempo fa, dovendo affrontare delle discussioni informative di politica e di economia, per prepararmi al meglio, andai a rivedere dei video e degli articoli che trattavano tali temi.

E scavando, risalendo i vari link di collegamento tra le pagine, arrivai ad una pagina di Luca Tibaldi, del sito Scenari Economici, che da una spiegazione comprensibile a tutti del perché rimanendo nell’Euro non potremo mai uscire dalla crisi.

(Ecco il link: https://scenarieconomici.it/le-basi-per-tutti-i-saldi-settoriali-di-luca-tibaldi/)

Premetto che per avere certezza di aver ben compreso, mi sono rivisto anche i video del Prof. Valerio Malvezzi, estremamente chiari ed esplicativi: vi invito a cercarli su Internet.

Allora partiamo dalle basi.

COME FUNZIONA UNO STATO SOVRANO? 

Ogni Stato ha tre grandi MACROSETTORI economici.

Questi tre macro-settori sono:

il settore PUBBLICO, che comprende anche la Banca Centrale Nazionale;

il settore PRIVATO, cioè cittadini, aziende e settore bancario privato, con i relativi risparmi ed investimenti;

il settore ESTERO, cioè i rapporti di import-export che il Paese ha con il resto del mondo;

Uno Stato sovrano CREA LA MONETA!

Scioccante eh?! Ma può farlo proprio perché è uno Stato, è una suo proprietà indiscutibile, unico ente che può legittimamente battere moneta.

Per gli scettici, riporto questo esempio: Draghi, governatore della BCE, col Quantitative Easing (trad. Facilitazione Quantitativa), ha immesso 3000 miliardi di € nei flussi monetari dell’UE e continua tuttora a immettere denaro (e l’inflazione è rimasta e rimane costante).

Se il denaro non si crea dal nulla, dove ha preso una cifra così spropositata? A chi l’ha chiesta? E chi gliel’ha dati questi soldi, dove li ha presi? Da una colletta tra ricchi magnati? Ma per favore…

Allora, torniamo al nostro Stato sovrano (segue sospiro da sognatore…)

Per il meccanismo dei Saldi Settoriali, quando uno Stato stampa moneta crea Deficit Pubblico, che parallelamente corrisponde AD UN SURPLUS DEL SETTORE PRIVATO, ovvero RICCHEZZA PER I CITTADINI.

Questo Deficit Pubblico annuale, cumulato sul lungo periodo, compone quello che è il Debito Pubblico.

Per evitare l’Inflazione, lo Stato usa le TASSE per drenare la liquidità in eccesso dal proprio sistema monetario, ma solo quanto basta.

Quindi uno Stato sovrano non usa le Tasse per finanziarsi, ma per contenere l’inflazione.

Per finanziarsi stampa moneta, creando ancora una volta Deficit Pubblico, quindi ricchezza.

Lo so, sto facendo saltare un sigillo dell’apocalisse dopo l’altro, ma ciò è necessario, 

specialmente se nessuno dei canali di informazione da queste nozioni, che restano ad 

appannaggio esclusivo degli esperti addetti ai lavori, alcuni collusi e in molti casi “censurati”.

(INFORMATEVI, LEGGETE, CURIOSATE, ECCHECCAVOLO!).

Ora, esiste una semplice “equazione”, teorizzata da Wynne Godley, il quale dice che la somma dei saldi dei tre Settori dello Stato è pari a ZERO, per mantenere l’equilibrio nel sistema monetario nazionale.

Quindi:

Settore Pubblico

+

Settore Privato

+

Settore Estero

______

=

0

Che si potrebbe anche scrivere cosi:

(SPESA-TASSE) + (RISPARMI-INVESTIMENTI) + (EXPORT-IMPORT) = 0

Quindi, escludendo per un secondo il Settore Estero, se il Settore Pubblico stampa 150 miliardi, che vanno a formare il Deficit Pubblico, ci saranno 150 miliardi di Surplus nel settore Privato, quindi 150 miliardi di ricchezza aggiuntiva per i cittadini, le imprese ed i relativi risparmi.

Per anni, gli Stati hanno funzionato benissimo così, fino a che non abbiamo dato l’addio alla nostra banca, la Banca d’Italia nel 1981, per poi adottare l’euro come moneta.

DUE RIFLESSIONI DALL’ARTICOLO DI TIBALDI…

Nel Settore Privato, NESSUNO può creare nuova ricchezza finanziaria al netto. I cittadini e le aziende non possono creare nuovo denaro e il sistema bancario lo fa con il sistema credito-debito, in cui non si viene a creare, alla fine, niente di nuovo.

Pertanto, il netto del Settore Privato è zero.

Anzi, in Italia dal 1992 lo Stato ha un avanzo primario, cioè il settore governativo è in surplus. Ora dovrebbe essere chiaro, quindi, che se il settore governativo è in SURPLUS (tasse>spesa), il settore privato è in deficit, CIOE’ I CITTADINI SI IMPOVERISCONO!

IL SETTORE GOVERNATIVO NELL’EUROZONA

Qui arriviamo al nocciolo della questione.

Uno dei più famigerati trattati europei, il Fiscal Compact, prevede che gli Stati attuino il pareggio di bilancio, cioè che la spesa sia uguale alle tasse. Noi siamo stati i “primi della classe”, inserendolo nella Costituzione (Art. 81). Se la spesa è uguale alle tasse, allora è ovvio che il saldo del settore governativo diventi pari a zero, giusto?

Spesa=100, Tasse=100. Saldo=0.

Quindi, ricapitolando, se il settore privato non crea nuova ricchezza finanziaria, e con il pareggio di bilancio non può farlo nemmeno il settore pubblico, cosa resta nell’equazione della somma dei saldi?

Esatto, resta solo il…SETTORE ESTERO.

Visto che siamo nell’Eurozona, e che quindi il settore pubblico da una parte 

rischia molto quando fa spesa pubblica perché quella liquidità rappresenta tutto denaro preso in prestito dai grandi mercati dei capitali PRIVATI (visto che lo Stato non è più monopolista della moneta), e dall’altra non può fare spesa a deficit per arricchire il settore privato a causa del pareggio di bilancio, per creare nuova ricchezza finanziaria dobbiamo NECESSARIAMENTE puntare tutto sulle ESPORTAZIONI, dobbiamo necessariamente competere sui mercati esteri. Puntare tutto sulle esportazioni non è una scelta, non lo facciamo per prestigio, lo facciamo perché siamo OBBLIGATI.

Per farlo, dobbiamo essere estremamente competitivi e la competizione sfrenata comporta 

sempre perdita di diritti, meno sicurezza lavorativa, tagli ai salari, tagli alle pensioni… ma 

soprattutto comporta che noi dobbiamo competere con altri sistemi in cui, al contrario di noi, lo Stato esiste eccome e fa Spesa Pubblica, ovvero, nuovamente, STAMPA MONETA!

Inoltre, per aumentare la competitività ci sono solo 3 strade:

-agire sul cambio (cosa che non possiamo fare all’interno dell’Euro);

-fare investimenti pubblici (che non ci sono grazie all’austerità e alla stretta fiscale) e privati (che in un periodo di crisi e incertezza non ci sono);

ridurre i costi di produzione (cioè attuare sempre una svalutazione interna, ossia tagliare i salari, la previdenza ed il settore pubblico, unica strada possibile);

E quindi ecco che se l’UNICA fonte di ricchezza finanziaria è il settore estero, noi dobbiamo attuare le dannose politiche austeritarie per abbassare i costi di produzione, dobbiamo fare le “riforme strutturali” per aumentare la competitività (mica vi ricorda le riforme che vuole la Troika per caso?), e così via.

Se volete restare nell’Euro questa è e sarà sempre l’unica strada.

Se volete, invece, tornare a vivere e ad avere un guadagno, dobbiamo uscire dall’Euro, strappare i trattati e riconsegnare allo Stato il potere che gli spetta di diritto.

E questa non è un’opinione, è un fatto costituzionale.

L’articolo 47 della Costituzione dice che la Repubblica incoraggia e tutela il RISPARMIO dei cittadini, mi volete spiegare come può farlo se non fa deficit di bilancio?

Non può. Se il settore pubblico non è in deficit, non può aumentare il surplus del settore privato. Il deficit di bilancio è un diritto costituzionale.

Un diritto costituzionale che ci è stato strappato.

Ecco perché i nostri stipendi sono e saranno sempre più bassi (si, anche quelli di voi impiegati pubblici, avete poco da gioire e cantare…)

Ecco perché i vostri figli (anche io come molti come me, parlo da figlio disastrato) non trovano lavori né coerenti coi propri studi e le proprie competenze, né tantomeno decentemente retribuiti…

Ecco perché non si andrà più in pensione.

Ecco il perché delle privatizzazioni selvagge degli ultimi decenni (vedi Prodi e l’IRI, anni ’80).

Ecco perché è inutile sbandierare riforme, concorsi e aumenti di posti di lavoro (dati palesemente fasulli)

Ecco perché i servizi e i bisogni essenziali hanno e avranno costi sempre più alti.

Ecco perché saremo sempre più dipendenti dagli interessi e dai capricci degli stati esteri e dei colossi finanziari, a nostro discapito.

Ad aggravare ulteriormente la cosa, oltre ai tagli e le riforme strutturali ci sono gli interessi ad usura che l’UE ci impone di pagare per dei soldi che la BCE STAMPA DAL NULLA!

Poi fanno le sentenze che impongono ai “figli bamboccioni” di farsi una vita indipendente dai genitori…

Se fosse possibili ben volentieri, ma se la gente ha un minimo di cervello, a fare la schiava non ci va!

Se penso a quanto potremmo fare, al nostro potenziale, alla nostra storia, a quanto abbiamo fatto e ricostruito…

Tutto in malora per DECISIONI POLITICHE non prese nei nostri interessi.

Quindi, ci vogliamo informare un minimo, magari passarci le informazioni e uscire dall’ottica che ci viene imposta come “unica realtà possibile”??

E come hanno fatto loro, prendere la nostra decisione politica di mandarli a quel paese.