DI MALIK GANDOLFO

Mi capita molto spesso in discussioni tra compagni, ma anche persone non appartenenti all’area comunista di ribattermi su come Mao Zedong abbia “commesso gravi errori”, “deviato il marxismo” od in casi ancora più estremi di “essersi macchiato di crimini contro l’umanità”. Cominciamo subito nel dire che sugli errori compiuti o meno, sicuramente ci sono stati, ma non tanto quanto gli se ne imputano ingiustamente. Lo stesso Mao non si è mai posto come “infallibile leader del marxismo” ed ha molto spesso posto i suoi errori attraverso una giusta critica ed autocritica nella dialettica sia individualmente che in maniera collettiva nello stesso Partito Comunista Cinese. Lo stesso Mao non si è mai detto “esperto del marxismo”, anzi, nel corso della sua vita ne ha sempre studiato i passi del marxismo nelle opere di Marx ed Engels come anche Lenin,sia in gioventù ma anche da leader del partito e della Cina, non smettendo mai di sperimentarlo nei migliori modi possibili e rivedendone eventuali errori politici. Lo stesso Mao si è battuto nella lotta al revisionismo moderno, senza mai cadere nell’oblio dell’incocludenza dogmatica ed estremista (come certi leader del passato fecero e persino movimenti politici settari quasi dimenticati dal mondo, continuano in questo errore) o comunque anteponendo il suo pensiero in contrasto alla prima ondata della gloriosa Rivoluzione d’Ottobre (da cui invece traeva molta ispirazione e ne ammirò da buon discepolo tutti gli apporti positivi alla causa, nel sviluppare poi la propria lotta politica rivoluzionaria nel contesto cinese). Lo stesso Mao si batté da sempre nella difesa dei grandi maestri del proletariato i quali furono Lenin e Stalin, quest’ultimo difeso strenuamente dal grande Timoniere da tutte le calunnie ingiuriose e velenose riversate nel XX congresso del PCUS da parte della cricca kruscioviana ed allo stesso tempo Mao né traeva i lati positivi e ne dissentiva da quelli negativi (a ragion o torto) senza mai rinnegare l’opera di Stalin, da lui onorato e difeso fino alla fine. Lo stesso Mao diffidava nell’esportare meccanicamente l’esperienza cinese in altri contesti, invitandone comunque nel prenderne spunti ed applicarli allo stesso tempo nel proprio contesto sociale.

CONCLUSIONE

L’insegnamento fondamentale di Mao, ci fa comprendere che, nessun comunista è infallibile nella pratica e nella teoria, nessuno di noi si può dire imparato senza aver fatto un giusto ed attento bilancio dell’esperienza storica del movimento Comunista e migliorarsi giorno dopo giorno attraverso lo studio reale delle opere dei grandi maestri. Che ogni comunista deve essere umile e confrontarsi con altri compagni nella dialettica bilanciando il giusto e sbagliato. Questo è stato Mao Zedong, il Grande Timoniere della Repubblica Popolare Cinese, colui che nel conoscere e studiare la teoria e la pratica Marxista-Leninista, ne ha contributo ad arricchire nuove conoscenze, nuovi sviluppi portati attraverso la Rivoluzione Cinese (dell’ampliamento della lotta di classe attraverso la “dittatura democratica del popolo”, l’esperienza del Grande Balzo in Avanti e della Grande Rivoluzione Culturale del Proletariato, che stabilì di fatto la debolezza delle idee borghesi e reazionarie da quelle socialiste) alla causa del proletariato internazionale oppresso contro le derive imperialiste e capitaliste della grande borghesia. Con ciò compagni, diffidiamo da tutte le ingiurie e le calunnie approssimative e superficiali sulla sua figura, così come su tutti i grandi leader che hanno apportato attraverso il loro pensiero lo sviluppo della lotta di tutte le masse popolari sfruttate dal capitalismo e che trovano giustizia nella causa del socialismo e del comunismo!