DI VERONICA DURANTI
Riders, lavoratori della logistica, lavoratori del trasporto aereo, ristoratori, commercianti, professori, studenti, tassisti, lavoratori dello spettacolo sono le principali categorie che sono scese in piazza questi mesi esasperati dalla criminale gestione dell’ormai non più emergenza sanitaria.
Cosa hanno in comune le persone che scendono in piazza? Che non contano assolutamente niente.
Andando al centro della questione la gente è stanca di subire impotente le decisioni criminali di un potere ormai dittatoriale e autoreferenziale che non rappresenta più nessuno.
Chi ha il potere economico ha il potere politico.
Non è una lotta tra i garantiti e i non garantiti, tra dipendenti pubblici e gli autonomi ma tra chi sta in alto e chi sta in basso, tra chi possiede la ricchezza e il potere e chi lo subisce.
Unire le lotte di chi sta in basso in una sola di classe, è l’unico modo per riconquistare il potere popolare e togliere il Paese dalle poche mani di chi ci sta calpestando a milioni dentro casa nostra.