Se toccano Cuba insorge il mondo intero!

I partiti e movimenti politici popolari e le organizzazioni anti-imperialiste sottoscritte, provenienti da diversi paesi del mondo, alzano la voce per esprimere piena solidarietà al popolo e al governo cubano presieduto da Miguel Díaz-Canel, di fronte alla campagna di aggressione che stanno subendo da parte del blocco americano.

Il dramma più grande è il blocco economico imposto dagli yankee nel febbraio 1962 e mantenuto fino ad oggi in vigore, nonostante siano passati per la Casa Bianca numerosi presidenti “democratici” e “repubblicani”. Il neonazista Donald Trump lo ha ulteriormente aggravato con 243 misure aggiuntive tra il 2017 e il 2021, e il suo successore “democratico” Joe Biden non accenna a rimuovere né tali misure economiche e finanziare né tantomeno l’infame collocazione dell’isola caraibica nella lista degli “sponsor del terrorismo”.

Questa persistenza del bloqueo dimostra che il sistema politico americano non è una democrazia, come si presume, ma una plutocrazia, un governo dei ricchi. Un sistema bipartisan dove comandano unicamente Wall Street, i monopoli, la CIA, il Pentagono e i loro piani di dominio globale. È la dittatura del grande capitale!

Tale blocco economico è stato ripudiato dalla stragrande maggioranza dei paesi, come espresso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 1992 ad oggi. Sono state registrate 29 votazioni sul tema e ciascuna di loro è risultata in maniera schiacciante favorevole a Cuba, l’ultima il 23 giugno scorso, con un risultato di 184 paesi contro 2 (Stati Uniti e Israele). Nonostante questo costante rifiuto del bloqueo da parte delle Nazioni Unite, che lo definiscono come criminale e atto di genocidio, l’imperialismo yankee lo persegue senza pietà.

L’obiettivo è di piegare a forza di fame e malattie il nobile popolo che ha optato per la via cubana al socialismo, perseguita tramite il Partito Comunista, le organizzazioni e i comitati popolari e le Forze Armate Rivoluzionarie; questo glorioso processo rivoluzionario si fonda sulle idee e sulle azioni di José Martí e sulla guida di Fidel Castro, proseguita dal fratello Raul e tutt’ora in svolgimento con nuove generazioni di dirigenti.

Lo disse già nel 1960 il vice segretario del Dipartimento di Stato americano, Lester Mallory: il blocco aveva come fine il “provocare fame, disperazione e il rovesciamento del governo”. Finora hanno fallito nel loro obiettivo principale, quello di rovesciare il socialismo. Hanno invece avuto un relativo successo nel generare fame e disperazione in alcune fasce della popolazione, a causa delle carenze derivanti dal blocco. A Cuba è impedito di commerciare liberamente, accedere alle valute straniere, acquistare farmaci e forniture mediche, ricevere voli charter e crociere turistiche dagli Stati Uniti, ecc. Puniscono le compagnie di navigazione che trasportano petrolio a Cuba per influenzare, attraverso il taglio delle forniture di carburante, il commercio, il trasporto e la generazione di energia elettrica; sanzionano le banche che operano con l’isola, bloccano le visite di parenti cubani dall’estero, ecc.

Il Cancelliere di Cuba presso l’ONU ha quantificato i danni economici diretti tra aprile 2019 e marzo 2020 provocati dal bloqueo: 5.570 milioni di dollari, che ammontano a 9.157 milioni se si considera fino a dicembre 2020.

Non sono solo numeri. Si traducono in molte cose che il governo di Diaz-Canel non può fare per mancanza di risorse. Come se non bastasse, l’economia dell’isola ha risentito dell’impatto della pandemia di COVID e della cessazione del turismo, per cui il suo prodotto lordo è sceso di quasi 11 punti nel 2020. Nonostante tutto ciò, il popolo è rimasto fermo con la sua scelta del socialismo ed è stato realizzato senza problemi l’VIII Congresso del Partito Comunista nell’aprile 2021.

Allo stesso tempo, ha compiuto notevoli sforzi contro la pandemia, all’interno del suo paese ma anche in attiva solidarietà a livello mondiale. A Cuba, con il suo ramo scientifico e biochimico che ha elaborato cinque candidati vaccinali, di cui due già approvati, l’Abdala e Soberana 02.  E a livello mondiale, attraverso 56 missioni della Brigata Medica Internazionale “Henry Reeve” svolte in numerosi paesi, con oltre 2.500 medici e personale sanitario inviato a supportare quelle nazioni che erano maggiormente in difficoltà.

La strada di Cuba non è piena di petali di rose. Ci sono molte spine che si inchiodano e fanno male, così come le manovre “del cattivo vicino” e di Miami, che con propaganda, reti e dollari, aiutano i vermi a crescere all’interno, come il caso del movimento “culturale” San Isidro, l’ONG di Rosa Maria Payá e di altri servi del Dipartimento di Stato e dell’USAID.

L’11 luglio hanno protestato diverse centinaia di cubani, addolorati per i loro bisogni di base insoddisfatti, ma guidati da mercenari sotto il nome pseudo-umanitario di #Soscuba. Con grande opportunismo, hanno approfittato di un momento pieno di carenza di cibo, combustibili e interruzioni di corrente, insieme a giorni di maggiore contagio e morte per COVID-19. Manifestarono in 7 o 8 città, ma le agenzie di stampa imperialiste parlarono di 50. Erano centinaia, in totale alcune migliaia, ma quelle agenzie li hanno moltiplicati fino a “moltitudini”. Volvano porre fine alla fame, ma i leader vermi e le agenzie imperialiste hanno chiarito che i loro obiettivi erano la “libertà” e la “fine della tirannia comunista”. Quindi obiettivi politici e in linea con quanto raccomandato da Biden, il suo Segretario di Stato Antony Blinken, i senatori Bob Menendez e Marco Rubio e gli altri gusanos delle fogne di Miami.

Il presidente cubano è andato in strada a guidare la difesa della rivoluzione cubana e anche a dialogare con la parte confusa ma onesta della gente che protestava. È stato molto coerente e molto fedele nel chiamare i rivoluzionari alle strade per difendere la rivoluzione, e mettersi in prima fila a San Antonio de los Baños.

Diaz-Canel ha chiarito che è a conoscenza del malessere popolare, ma il 95 per cento o più delle cause di tali carenze sono nel prolungato blocco yankee e solo nel 5 per cento in errori di governo, ritardi, burocratismo o disorganizzazione. Sottolineiamo: la causa fondamentale delle carenze è il blocco genocida mantenuto per 60 anni da Washington!

Spetta al governo cubano analizzare la situazione reale per correggersi e migliorare, perfino sotto il fuoco incrociato dell’impero e dei suoi vassalli. Bisogna separare le persone sincere dai mercenari che vogliono tornare alla semicolonia, al bordello dei tempi di Batista.

Ogni dato deve essere contestualizzato. È vero che i casi di COVID sono aumentati, ma i risultati di Cuba sono molto migliori di quelli di Stati Uniti, Brasile e Argentina. Gli Stati Uniti hanno 138 volte più contagi di Cuba e 384 volte più morti. L’impero finora si è rifiutato di rilasciare i brevetti sui vaccini, come richiesto dall’Organizzazione mondiale della sanità. E osa criticare Cuba nel campo sanitario?

Per tutto questo, i partiti e le organizzazioni firmatarie ratificano la propria solidarietà con Cuba, difendendola dal blocco e dalle manovre yankee-gusane, e facendo parte della loro causa martiana e fidelista, difendono le loro ambasciate e consolati aggrediti in molti paesi, ecc.

Chiediamo la fine immediata del blocco yankee e chiediamo il Nobel per la pace alle Brigate mediche internazionali cubane “Henry Reeve”.

Che gli Stati Uniti restituiscano la zona di Guantanamo usurpata, incluso l’emendamento Platt. Libertà alla giornalista politica Ana Belén Montes, in una prigione americana da quasi 20 anni per aver aiutato Cuba.

Che l’ONU modifichi la sua Carta affinché una mozione votata da due terzi dell’Assemblea Generale sia vincolante per il Consiglio di Sicurezza e l’intera entità.

Che le banche centrali di Cina, Russia e Banca centrale europea concedano un credito a tasso zero a Cuba per i danni causati dal blocco tra il 2019 e il 2020, che ammontano a 9,157 miliardi di dollari. A partire dalla revoca del blocco, la Patria di José Martí potrà restituire questo capitale, senza interessi, in quote annuali.

15 luglio 2021

Aderiscono:

Movimento 48 (Italia)

Partito della liberazione (PL) Argentina.
Partito comunista cileno (azione proletaria).
Gruppo di lavoro solidale MIL PoR CUBA (Argentina).
Movimento per la pace e il socialismo (Cantabria).
Partito comunista del Kurdistan.
Partito comunista dei Popoli di Spagna.
Partito socialista dei lavoratori croati.
Coordinadora Simon Bolívar (Venezuela).
Partito dei lavoratori spagnoli.
Giovane Guardia Rossa di Spagna.
Partito della rivoluzione popolare (Repubblica Dominicana).
Consiglio popolare dei Siriacos in Europa – Volksrat der Suryoye in Europa.
Comunisti serbi.
Convergenza socialista (Italia).

Seguono adesioni…