DELLA COMMISSIONE SCUOLA

Noi pensiamo che l’università e più in generale la scuola debbano essere luogo di incontro e di formazione, di scambio e di discussione. Noi abbiamo visto in questi anni ogni prospettiva del genere venire meno in nome di una scuola alle dipendenze del Mercato, che vede gli studenti come utenti di un servizio e come consumatori. Noi vediamo nell’imposizione del green pass null’altro che l’ennesima mossa per creare un’università chiusa, ripiegata su se stessa, diventata oramai unicamente un presidio territoriale del potere costituito e impiegata a censurare le opinioni e delegittimare il dissenso.

Il diritto alla studio, già fortemente messo in discussione da queste concezioni, riceve con l’obbligo del green pass l’ennesimo e forse definitivo attacco: sarà infatti legittimo negare questo imprescindibile diritto a chiunque, legittimamente ed in piena coscienza, rifiuta di sottomettersi ad un ricatto avente obbiettivi ben poco sanitari e molto politici. È infatti noto come mai la Scuola sia stata fonte di “contagi”, ed è anche indiscutibile come le problematiche delle “classi pollaio” e delle carenze infrastrutturali non siano comparse con la pandemia, ma che anzi ora vedano con la gestione emergenziale di questa un sostanziale riconoscimento da parte delle istituzioni. Vediamo ancora una volta le colpe del sistema venire scaricate sui cittadini, in questo caso studenti. A questi viene detto: “la scuola versa in questo stato, non abbiamo intenzione di apportare modifiche, la colpa della pandemia è anche vostra e quindi non vi resta che adeguarvi ed obbedire.”.

A questo ricatto sono costretti non solo studenti che sono in procinto di cominciare il percorso universitario, ma anche studenti che hanno già versato negli studi fatica e denaro, denaro estorto tramite tasse universitarie che da più di un anno non vanno a coprire nemmeno un reale servizio, ma unicamente quell’ignobile surrogato che è la didattica a distanza. La stessa didattica a distanza è l’unico orizzonte garantito, per ora, agli studenti che non cedono al ricatto, ma anche questo sta venendo messo in discussione da università più interessate all’aderenza ideologica, alla “Nuova Normalità”, che alla propria missione sociale.

Ma non sono solo gli studenti ad essere sotto attacco: accanto a loro vediamo tutti i lavoratori del comparto scuola, dal personale fino ai ricercatori, essere minacciati allo stesso modo: o il vaccino o la disoccupazione. La beffa è doppia per i ricercatori, in particolare i quali il cui lavoro sarebbe stato ora ben importante, ma che sono costretti alla più totale precarietà e alla scarsità di fondi. L’obbiettivo di Draghi è chiaro, non solo scremare il personale politicamente meno affidabile, ma anche poter rimpiazzare lavoratori stabili con vaccinatissimi precari.

Né i lavoratori scolastici né gli studenti possono sopportare questo attacco ai loro diritti, alla loro dignità, al loro futuro. Tutti quanti devono lottare per respingere il green pass ed abbattere il governo Draghi.