Di fronte alla situazione disastrosa del nostro paese, colpito dal ricatto del Green Pass, rincaro delle bollette, dall’affermazione di un potere tecnocratico privo di qualsiasi controllo popolare, dall’aumento della disoccupazione e della precarietà finalmente è arrivata la risposta dei lavoratori organizzati con lo sciopero generale dell’11 Ottobre contro il governo del tiranno Mario Draghi.
Questa mobilitazione rappresenterà un fondamentale punto di svolta, poiché vedrà in moltissime città la saldatura fra il grande movimento popolare contro il Green Pass e la lotta sociale dei lavoratori, un qualcosa che già sta avvenendo da Nord a Sud, come testimonia la coraggiosa presa di posizione dei portuali di Trieste.
Questo accade perché il Green Pass rappresenta un punto fondamentale nell’operato politico del governo. Il sistema di fedeltà ideologica e di controllo sociale inaugurato da Mario Draghi rappresenta un qualcosa di essenziale nel processo di riorganizzazione su basi autocratiche e tecnocratiche della società, esemplificato dal termine “Grande Reset”.
E’ infatti il pretesto emergenziale ad aver creato le basi per questo ennesimo “pilota automatico” posto alla guida dello Stato. E’ quindi sempre meno comprensibile, anzi assurdo, continuare a leggere unicamente il dato sanitario propagandato dal regime al posto di compiere una completa analisi politica di ciò che è in atto.
Siamo lieti che i lavoratori, organizzati e in fase d’organizzazione, abbiano completamente scavalcato la cosiddetta “sinistra di classe”, che sin dal 2020 è stata impegnata in una lotta assolutamente reazionaria al fianco delle istituzioni liberal-borghesi dell’Occidente spacciando la propria pigrizia analitica e vigliaccheria politica per un impegno a favore della stessa “salute pubblica” che dai modelli di sviluppo insiti nella svolta che stiamo vivendo è negata.

Aderiamo quindi convintamente allo sciopero dell’11 Ottobre, convinti ora più che mai che l’Italia aspetti solo una scintilla per divampare in un solo incendio che monderà il paese da quella infame cricca di banditi ed assassini che ora lo tiene in ostaggio.
La misura è colma, e due mesi di intense mobilitazioni hanno dato modo alle masse popolari non solo di fare esperienza diretta di contestazione ed organizzazione politica,ma anche di far evolvere chiaramente la propria analisi: è sempre più chiaro che la protesta contro il Green Pass sia la più radicale contestazione al governo di Mario Draghi e a ciò che questo rappresenta. Vedremo quindi per la prima volta dopo decenni una partecipazione popolare sentita e generale al prossimo sciopero generale, tappa importantissima, ma non finale, del cammino di liberazione del popolo.
Autonomi, disoccupati, salariati, studenti, partite iva, pensionati: continuiamo ad organizzarci ovunque sia possibile, continuiamo a fortificare la nostra parte, partecipiamo in massa allo sciopero generale dell’11 Ottobre!