Non esprimiamo assolutamente piena solidarietà ai CARC, al PMLI, e gli “altri leninisti”; siamo anzi felicissimi di sentire che il Giornale – una della sfilza di gazzette padronali più importanti nel nostro Paese, fondata da Montanelli ed ora in mano alla tribù dei Berlusconi – si sia espresso contro i movimenti di estrema sinistra, riconoscendo il nostro ruolo nella lotta contro il governo del banchiere nazista Mario Draghi e contro il green pass fascista.

“Leggendo” l’articolo [qui il link] non possiamo far altro che scoppiare a ridere, beccando virgolette messe qua e là col controproducente intento di ridicolizzare le posizioni di noi marxisti-leninisti, non rendendosi conto di aver virgolettato tutte cose reali. “Banchiere” Mario Draghi [invitiamo a leggere la sua professione sulla sua pagina nella padronale wikipedia], “governo capitalista italiano” (non è vero che il sistema economico da noi vigente sia capitalistico?), Israele “criminali nazisti sionisti” (bello aggiungere l’antisionismo tra le nostre molteplici medaglie al valor civile, ma non notiamo la correlazione alla questione green pass), green pass “imposto da Draghi e Confindustria” [articoli complottisti di Open, Adnkronos, e Fanpage].

L’intento di paragonarci alle realtà di estrema destra quali Forza nuova, che è praticamente il braccio armato de Il Giornale e di tutta la cerchia di borghesotti obesi e unti che siedono alla testa del governo, è alquanto goffo, e ringraziamo quindi l’articolista Paolo Bracalini, e soprattutto i suoi padroni che lo stipendiano con noccioline americane, per i bei minuti trascorsi nel leggere l’articolo.

Ci auspichiamo che, andando sempre più avanti, i giornali padronali scriveranno articoli ancora più aspri, stupidi e bambineschi. La bava colante e rabbiosa dei borghesi è una delle nostre linfe vitali.

Vedremo nei prossimi giorni chi riuscirà a tirar maggiormente la corda. Cederà prima il governo del banchiere per volere della Germania – che sarà fortemente colpita dagli scioperi dei portuali, in particolare quelli triestini –, o prima i lavoratori – con qualche false flag, manganellate e ospedalizzazioni, e la necessità di continuare a portare il pane nelle rispettive famiglie? Questo lo vedremo, ma è già chiaro a tutti che ai borghesi, tutti loro, gli si stia restringendo il buco del culo dalla paura.

“La storia è finita”, “la lotta di classe” è finita dicevano. Volutamente fessi, sotto sotto lo sapevano che sarebbe stata inevitabile la ripresa di coscienza di classe da parte dei lavoratori. È servito il green pass per riaccendere gli animi, a quanto pare. Ma la lotta ormai è ricominciata, e non si ferma alla lotta contro la misura fascista del green pass; questo è solo un punto di ripartenza, ed è difficile tornare indietro: il nemico si fa sempre più chiaro nella mente dei lavoratori. La polizia che manganella, il governo che comanda questi, confindustria che detta la linea della politica e dell’economia italiana, l’UE che dice di fare questo e quel taglio, la borghesia che sta a capo di tutte queste strutture.

La lotta è ricominciata. Che i nemici inizino a riparlare di noi comunisti, perché questo sarà il nostro secolo.