di Lorenzo Gobbo

Egolatri. È l’unico termine “gentile” che mi viene in mente pensando alla settimana appena trascorsa. La figura barbina e indecente che abbiamo dato al mondo è pari, forse, solamente allo scandalo calciopoli. Un gruppo di inetti e di incompetenti guida il Nostro Paese. Un Paese che ha sputato sangue per essere migliore, per essere quello che era. Dico era perché da oggi nulla sarà più come prima. Nella settimana appena conclusa abbiamo sentito leggere nomi ridicoli (partendo da Paolo Bonolis, Alfonso Signorini, Rocco Siffredi, Mussolini per arrivare ad Amadeus) scritto sulle schede da persone che dovrebbero essere politici competenti consci del ruolo che ricoprono. Ed invece no. Ci siamo ritrovati ad assistere ad un tutti contro tutti pur di avere 5 secondi si celebrità davanti alle telecamere. Nessuno dei personaggi chiamati a votare ha dimostrato un minimo di intelligenza. Mi domando quale potrà essere il tenore elettorale alle prossime elezioni. Abbiamo assistito, purtroppo, all’ennesima politica dell’inconsistenza, della pochezza, della mancanza di idee, della ignoranza più becera ed allo stesso tempo più grave. Ciò che manca, in questo momento, all’Italia non è la classe politica ma la classe dirigente che la crea. Se mancano i presupposti politici non si va da nessuna parte. I politici che hanno espresso la loro preferenza in questi giorni sono gli stessi che hanno ricevuto il nostro voto alle ultime elezioni. Davvero vogliamo continuare ad avere questo teatranti senza copione alla guida del Paese? Il voto che si dà dovrebbe essere visto dal politico come un segno di fiducia da parte del cittadino elettore ed invece altro non è che un gradino in più per potersi garantire 12.000€ al mese senza benefit.
Molti rappresentanti di vari partiti politici affermano che ci sia la doverosa necessità di legiferare per poter uscire dal fango in cui l’Italia è bloccata da anni, ma non si muove foglia, nemmeno una misera o piccola proposta: si va avanti per decreti legge senza prendere posizione. Una sorta di catalessi che aggiunge patologia a patologia. L’Italia è (o almeno dovrebbe essere) una “democrazia”, ma così non è. Siamo in mano a soggetti incompetenti su molte questioni e su molte necessità legislative; soggetti che non sanno nemmeno perché si recano in Parlamento e non hanno idea del perché votino a favore o contro una determinata proposta.
Tra qualche giorno il “nuovo” Presidente della Repubblica pronuncerà il suo discorso ma il suo sarà un parlare al vento, un parlare ad una platea di persone che non hanno né arte né parte, incapace di ascoltare e, se capace di intendere, ancora più incapace di agire per il bene del Paese. È necessario prendere posizione, creare delle barricate alla deriva ideologica e neoliberista che, ahimè, l’Italia sta prendendo (e che ha intrapreso anni fa).
Auspico un ritorno della popolazione ad una politica attiva che porti ad una riscoperta dei veri valori e delle vere potenzialità di questo Paese.