Ricordiamo il 25 aprile, più attuale che mai qui in Europa, nell’unico modo che si dovrebbe fare in questa assurda situazione: stando dalla parte della Resistenza.

Sì, siamo dalla parte della Resistenza, quella che sta combattendo contro una forza occupante, una forza occupante che sta attuando uno sterminio su base etnica ed ideologica come avvenne tristemente nel secolo scorso. Il 24 febbraio 2022 sarà ricordato dalla popolazione della Novorossiya, dalla popolazione ucraina, come il 9 luglio 1943 per noi italiani. Una potenza straniera, alleata, che aiuta la Resistenza del posto a liberarsi dall’occupazione nazi-fascista. In Italia avvenne dopo 21 anni di fascismo, in Ucraina dopo 8 anni di ascesa di questo. In Italia avvenne con l’aiuto degli americani, in Ucraina con l’aiuto dei russi. Possiamo esser “filo-putiniani” tanto quanto si può esser stati “filo-rooseveltiani” nel ’43, consci comunque di tutte le conseguenze che l’Italia ha attraversato col cambio di regime in Usa, con la presa del potere da parte di un fascista come Truman, poi peggio ancora Eisenhower – se Mussolini è stato giustiziato è grazie ai partigiani italiani e non certo per gli americani, ad esempio, che hanno preferito tenere a potere i vari regimi nella penisola iberica e in Indocina.

Spetterà la stessa triste sorte agli ucraini e ai russi della Novorossiya? Difficile dirlo, e un cambio di regime in Russia, come molti sciaguratamente si augurano, non sarebbe di certo una cosa auspicabile. Guardando al passato e osservando il presente, tuttavia, non possiamo non schierarci acriticamente da parte del Donbass, a lungo martoriato da quel governo banderista che auspica di diventare una “grande Israele” (citando il presidente-burattino attualmente a potere nel Paese fantoccio), e finalmente aiutato da un Paese che può esser criticato sotto tantissimi, forse anche tutti i fronti, ma che non è certo minimamente comparabile all’Ucraina fascista o al letamaio occidentale.

Che ci siano 10, 100 operazioni speciali in tutto il mondo. Che venga liberata la Palestina da Israele, con l’aiuto di altri Paesi arabi o dell’Iran; che venga liberata la Colombia dal narco-fascismo con l’aiuto del Venezuela; che venga liberato il Pakistan dal nuovo governo golpista, che venga liberata l’Italia, stavolta per davvero, dagli occupanti. Che tutti quelli che oggi sventoleranno la sporca bandiera nazista della Nato imparino la lezione da parte della storia. Lo facciano ora, prima che quest’ultima si riveli con una dura mazzata sui denti.

Buon 25 aprile