L’occidente ha dimenticato e vuol far dimenticare e distorcere la storia. La libertà dei popoli, il rovesciamento dei regimi che imponevano – ed impongono tutt’ora – l’assoggettamento dei popoli e dei lavoratori, l’instaurazione di diritti equi e che garantivano dignità alle persone… tutto ciò si deve all’Armata rossa, al vessillo scarlatto col simbolo dei lavoratori, la falce ed il martello. Chi dimentica, chi travisa, chi corrompe questa memoria, è un vile collaborazionista e come tale andrà trattato.
È scontato ormai citare belle frasi sull’armata rossa, prendendo in prestito Hemingway od altri scrittori. Quest’anno si chiede di più. Se era già “tanto” combattere il revisionismo storico anti-sovietico prima, ora più che mai è indispensabile andare oltre, e dire che il nazifascismo è stato sì sconfitto, ma i creatori di tale abominio sono rimasti a potere fino ad oggi, e il rischio che il nazismo torni, anche in forma localizzata, è concreto. La Russia ha risposto al grido di libertà del Donbass, e il mondo – quello che è stato sempre oppresso – la acclama. L’occidente? Almeno la “sinistra” occidentale? Profondo silenzio nel sofferto appello alla pace da parte dei russi e degli ucraini.
Mentre noi occidentali andiamo in giro con le bandiere naziste della Nato e di Azov durante la nostra “Liberazione”, i russi, i popoli sovietici – sì, compreso quello ucraino – sono scesi in piazza, con le rosse bandiere della vittoria e – “che sorpresa” – bandiere russe, in solidarietà alla denazificazione del proprio paese. Seconda slide: parata in Russia. Terza slide: parata in Ucraina, nelle zone liberate ovviamente, dopo 8 anni costretti a non festeggiare la vittoria sul nazifascismo
Buon 9 maggio