Ripubblichiamo dal sito Kfaitalia, che ha tradotto in italiano gli articoli pubblicati su KCNA.


Ricercatore di studi politici internazionali: L’Asia-Pacifico non è l’Atlantico del nord

Kim Hyo Myong, ricercatore della Società di Studi Politici Internazionali, ha pubblicato mercoledì un articolo intitolato L’Asia-Pacifico non è l’Atlantico del nord.

Segue il testo completo:

Le fiamme di guerra attizzate nell’Europa orientale vanno estendendosi alla regione dell’Asia-Pacifico.

Ad aprile, il presidente del Comitato Militare della NATO ha visitato la Corea del Sud e il Giappone per discutere del rafforzamento della cooperazione militare. Oltre a ciò, le autorità sudcoreane e giapponesi si apprestano a partecipare al vertice della NATO in Spagna per la prima volta nella storia.

La NATO è responsabile del disastro arrecato all’Europa dell’est. Il nuovo concetto strategico che verrà adottato all’incombente vertice della NATO include l’opposizione alla Cina. Gli USA e la Corea del Sud si fanno sempre più sfacciati nelle loro manovre militari contro di noi nella penisola coreana e nelle sue vicinanze. Ciò detto, vi sono infausti segnali per cui le nere onde nord-atlantiche romperanno presto o tardi il silenzio del Pacifico.

La NATO non è altro che una longa manus della strategia egemonica degli Stati Uniti. È semplicemente uno strumento per invasioni locali.

La NATO fu creata dietro un cosiddetto mandato di difendere l’Europa. L’unico “contributo” che ha apportato alla pace mondiale e alla sicurezza è la devastazione di Stati sovrani, il massacro di centinaia di migliaia di civili innocenti e la creazione di milioni di profughi con le sue guerre illegali d’aggressione in Europa, in Medio Oriente e in Africa, come in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Libia.

Non c’è bisogno di dilungarsi oltre. Il principale colpevole delle attuali disgrazie in Europa non è altri che gli Stati Uniti in quanto vi hanno seminato discordia, scontri e conflitti tramite la loro “avanzata ad est” sfidando sistematicamente le preoccupazioni di sicurezza della Russia.

Dopo aver trasformato l’emisfero occidentale in una instabile regione di dispute, la NATO sta ora rivolgendo il suo sinistro sguardo verso il lontano emisfero orientale.

Pochi giorni fa, il governo statunitense ha chiarificato la sua posizione tal per cui la Corea del Sud, pur non essendo un paese membro della NATO, è un’importante spalla per i singoli alleati della NATO e che ciò che perseguono gli USA nell’Indopacifico coi loro alleati sudcoreani e ciò che la NATO si prefigge in Europa sono la stessa cosa.

Ciò significa che gli USA ricercheranno l’egemonia in Asia con la Corea del Sud quale carne da cannone, allo stesso modo in cui perseguono “l’ordine internazionale americanocentrico” a spese dei paesi europei.

È palese il proposito della NATO di cercare una giustificazione per la sua esistenza nella regione dell’Asia-Pacifico.

Il secondo fine della NATO a guida americana è di imbastire alleanze bellicose come l’AUKUS e la QUAD nella regione dell’Asia-Pacifico col pretesto della “restaurazione della democrazia” e del “rafforzamento delle alleanze” e legarle a sé in un’unica catena così da formare un cordone sanitario transpacifico volto a contenere e isolare la Cina.

Degno di nota è il fatto che le autorità sudcoreane si offrano volontarie per svolgere il ruolo di scudo umano per la “crociata ad Oriente” della NATO.

Le autorità sudcoreane devono aver fatto male i conti, pensando di ottenere elogi dagli Stati Uniti loro padroni e di risolvere le proprie preoccupazioni di sicurezza ponendosi sotto l’ombrello della NATO. Ma è andata a finire che hanno affondato ancor più i piedi nella fossa infuocata.

Le autorità sudcoreane si sono adesso scambiate tetre strette di mano con la NATO, radice di ogni disastro. Si troveranno a soffrire le più dolorose e gravi crisi di sicurezza e destabilizzazioni quali conseguenze irrimediabili a lungo termine.

Gli Stati membri della NATO, seguendo ciecamente gli Stati Uniti, devono ricordare che il Pacifico non è così pacifico come lo vedono.

L’unica cosa che mi preoccupa è come la NATO, che a malapena riesce a prendersi cura persino del suo “campo occidentale”, affronterebbe tutte le tempeste che si scateneranno a Oriente.

I paesi dell’Asia-Pacifico, considerati avversari e competitori strategici dalla NATO, non sono meno potenti di altri nella loro volontà e abilità di difendersi dalle interferenze e dall’aggressione di forze esterne.

È soltanto questione di tempo prima che la nave della “NATO”, la quale ha virato dall’Atlantico del nord all’Asia-Pacifico, venga punita dal destino dell’affondamento.

Fonte: KCNA


Smascherato il sinistro obiettivo delle esercitazioni militari congiunte

Gli Stati Uniti stanno tentando di svolgere le esercitazioni militari congiunte Pacific Dragon col Giappone, la Corea del Sud e altri paesi nella zona delle Hawaii per il mese di agosto.

Le esercitazioni Pacific Dragon si sono svolte perlopiù a porte chiuse, all’insegna della “padronanza della capacità di individuare e tracciare missili balistici”, inalberata dagli USA col coinvolgimento del Giappone e della Corea del Sud.

Tuttavia, gli alti papaveri militari degli Stati Uniti, del Giappone e della Corea del Sud si sono riuniti l’11 giugno, decidendo di svolgere le esercitazioni apertamente e regolarmente per rafforzare ancor più la loro cooperazione sulla sicurezza. Hanno deciso altresì di rivelare in anticipo al pubblico il periodo e i contenuti delle Pacific Dragon di quest’anno, così come l’intero corso delle esercitazioni.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno deciso di condurre addestramenti antimissilistici USA-Giappone-Corea del Sud, finora eseguiti a intermittenza, una volta ogni quattro mesi, regolarmente e apertamente.

Questo dimostra che gli Stati Uniti sono rimasti attaccati ancor più spudoratamente e freneticamente allo schema di sottomissione militare del Giappone e della Corea del Sud.

Gli USA insistono fanaticamente sulla cooperazione militare coi loro vassalli a dispetto delle esigenze e delle preoccupazioni fondamentali dei paesi dell’Asia-Pacifico. Essi mirano a contenere i rivali come la Cina e la Russia e ad appagare la loro selvaggia ambizione di dominio mondiale, nonché a perfezionare i preparativi per un’aggressione alla RPDC con la realizzazione dell’alleanza militare americano-nippo-sudcoreana, desiderio storico degli USA.

Subito dopo la Seconda guerra mondiale, gli USA concepirono l’alleanza militare tripartita americano-nippo-sudcoreana quale nucleo della sua strategia asiatica e ha costruito il quadro delle proprie azioni attraverso la conclusione del Patto di Sicurezza americano-nipponico e del “trattato di reciproca difesa” americano-sudcoreano. Ha quindi alimentato la cooperazione militare tra il Giappone e la Corea del Sud per formare l’alleanza militare tripartita.

Dulles, ai tempi Segretario di Stato degli USA, disse allora che bisognava mettere assieme in ogni modo i trattati bilaterali separati tra il Giappone e gli Stati Uniti, tra Taiwan e gli Stati Uniti e tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Questo fatto dimostra che gli USA si sono a lungo dati da fare per la formazione dell’alleanza militare tripartita. Tale progetto degli Stati Uniti si è fatto più sfrontato approfittando dell’insediamento del regime di Kishida in Giappone, il quale professa apertamente l’aumento delle spese per la difesa e il possesso della “capacità di attaccare le basi nemiche”, e della presa del potere da parte delle forze conservatrici filoamericane e filogiapponesi in Corea del Sud, le quali propugnano lo scontro con la RPDC.

Si può evincere ciò dalle recenti mosse degli USA, che fanno più baccano che mai circa la normale attuazione dell’accordo di spionaggio militare nippo-sudcoreano, parlando della cooperazione nella sicurezza tra gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud.

Lo schema per la formazione dell’alleanza militare americano-nippo-sudcoreana, retta dal servilismo del Giappone e della Corea del Sud verso gli USA, è con ogni evidenza un pericoloso preludio alla creazione di una “NATO in versione asiatica”.

Le mosse degli Stati Uniti miranti a instaurare un’ordine internazionale unipolare basato sul loro concetto valoriale portano all’ingenerarsi di una “nuova Guerra fredda” nella regione dell’Asia-Pacifico e nella creazione di una struttura di gravi scontri di forza.

Le manovre militari sconsiderate degli USA non sfuggiranno alla maledizione e al rigetto da parte della comunità internazionale.

La Cina e altri paesi nell’area denunciano tali manovre degli USA come un’esagerato sfoggio di muscoli e un pericoloso tentativo di distruggere l’equilibrio delle forze.

L’aumento della tensione nella regione dell’Asia-Pacifico causato dalle imprudenti provocazioni militari degli Stati Uniti avrà un impatto negativo sulla situazione della penisola coreana prima che altrove.

Poiché gli USA hanno definito testualmente la RPDC come una “grave minaccia di destabilizzazione della regione” senza alcun motivo, escogitando al contempo la strategia indopacifica volta a contenere la Cina, si può affermare che le esercitazioni militari congiunte svolte dagli Stati Uniti, dal Giappone e dalla Corea del Sud nella regione dell’Asia-Pacifico sono rivolte anzitutto contro la RPDC.

I media conservatori della Corea del Sud si sforzano di convincere l’opinione pubblica che lo scopo delle esercitazioni Pacific Dragon è quello di contrastare la “minaccia missilistica” della RPDC. Questo dimostra che le esercitazioni militari congiunte hanno chiaramente nel mirino la RPDC e che la politica ostile americana di soffocare quest’ultima è entrata in una fase di maggiori pericoli.

Questa realtà richiede con urgenza che la RPDC adotti ogni provvedimento possibile per incrementare la propria capacità militare al fine di difendere la sovranità del Paese e il benessere del popolo e ridesta i paesi della regione dell’Asia-Pacifico.

Le dissennate mosse guerrafondaie degli USA e delle forze loro satelliti, che si intensificano nella regione dell’Asia-Pacifico, porteranno solo conseguenze catastrofiche e autodistruzione.

Fonte: KCNA


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