Desecretato il 30 aprile 2001


Fonti:

documento NSA desecretato in pdf:

link originale della scheda NSA: https://nsarchive2.gwu.edu/news/20010430/
link originale del pdf: https://nsarchive2.gwu.edu/news/20010430/northwoods.pdf


Sostanza:

Northwoods” fu un’operazione, poi accantonata per vari motivi per volere dell’allora presidente John Fitzgerald Kennedy (1962), per creare un pretesto per attaccare militarmente Cuba. Tale pretesto – che consisteva in atti terroristici falsi (“false flag”) attribuiti all’esercito cubano – avrebbero sporcato internazionalmente l’immagine del governo rivoluzionario, rendendo legittima la reazione degli Stati Uniti nell’invadere l’isola caraibica con i propri mezzi militari. Nonostante venga spesso detto in giro su internet che tale piano comprendeva l’uccisione di civili a Miami, è da dire per onestà intellettuale che – almeno in questo documento, forse parziale, desecretato dalla CIA – si fa riferimento “solo” una volta all’uccisione di civili, a pag. 8-9 (11-12 nel pdf), ponendo come ipotesi l’abbattimento di barconi di profughi cubani diretti verso la Florida, mettendo tra parentesi “(reali o simulati)”. Negli altri casi, quasi come se fosse un film, si parla di droni camuffati da aerei con finti equipaggi spacciati per civili. È indubbio però che, se il progetto fosse finito in porto, in una eventuale guerra contro Cuba ci sarebbero finiti innumerevoli civili.


Riassunto:

Il documento desecretato si apre già con tale motivazione: “Giustificazione di un intervento militare USA a Cuba”.
Scritto nel marzo del 1962, il consiglio dei capi di gabinetto del gruppo di sorveglianza della zona caraibica e il dipartimento di difesa mandano il suddetto report, incentrato sul “Progetto Cuba”, ai capi di gabinetto.
Su richiesta del capo delle operazioni del Progetto Cuba [ci si riferisce, come si vede dalla nota a pag. 2 (5 del pdf), al Memorandum scritto dal capo delle operazioni per il generale Craig: vedasi “Operazione Mongoose” del 5 marzo 1962], il consiglio elabora i sopracitati pretesti per poter attaccare Cuba.
«(…) qualunque azione che diverrebbe un pretesto per un intervento militare statunitense a Cuba, porterà a decisioni politiche che porteranno ad un’azione militare» [p. 2; 5 nel pdf]. Riguardo l’azione militare, la marina statunitense ha proposto come campo d’azione la zona di Guantanamo [Ibidem] [ci si riferisce, stando alla nota a pag. 2 (5 nel pdf), al Memorandum del capo delle operazioni navali: vedasi “Istanze per provocare azioni militari a Cuba” dell’8 marzo 1962, file d’ufficio del generale Craig].
Tali misure porteranno a un picco di «tensioni USA-Cuba», portando «gli Stati Uniti ad una posizione» tale da potersi permettere di lanciare «sofferenti rimostranze giustificabili». «L’opinione mondiale e il forum delle Nazioni Unite saranno favorevolmente colpito dallo sviluppo dell’immagine internazionale del governo cubano come avventato ed irresponsabile, e come una minaccia allarmante è imprevedibile per la pace dell’emisfero occidentale». [Ibidem]
«Sebbene la premessa precedente possa essere utilizzata al momento attuale, continuerà a valere solo finché ci sarà una ragionevole certezza che l’intervento militare degli Stati Uniti a Cuba non coinvolgerà direttamente l’Unione Sovietica. Non esiste ancora un accordo bilaterale di mutuo sostegno che leghi l’URSS alla difesa di Cuba». [pag. 2-3; 5-6 nel pdf]
Si raccomanda di «NON inoltrare» i documenti riguardanti il progetto agli «ufficiali statunitensi addetti alle attività della NATO» né «al presidente, la delegazione statunitense, il comitato dello staff militare delle Nazioni Unite». [pag. 3; 6 nel pdf]

Passando quindi agli atti pratici, «tale piano consentirebbe un accumulo logistico di incidenti da combinare con altri eventi apparentemente non correlati per camuffare l’obiettivo finale e creare la necessaria impressione dell’avventatezza e dell’irresponsabilità di Cuba su larga scala, rivolte ad altri Paesi così come agli Stati Uniti». [pag. 5; 8 nel pdf]
«Poiché l’obiettivo finale è l’intervento militare manifesto, si raccomanda che la responsabilità primaria per lo sviluppo degli aspetti militari e paramilitari del piano sia per le operazioni militari palesi che segrete sia assegnata al consiglio capi di dello staff». [pag. 6; 9 nel pdf]

Viene poi esposto materialmente il piano – da notare, non organizzato «cronologicamente».
«Poiché è desiderabile utilizzare la legittima provocazione come base per un nostro intervento militare a Cuba, un piano di copertura e inganno (…) potrebbe essere eseguito come uno sforzo iniziale per provocare reazioni cubane. Verrebbero enfatizzare le molestie e le azioni ingannevoli per convincere i cubani di un’imminente invasione. La nostra posizione militare durante l’esecuzione del piano consentirà un rapido cambiamento dall’esercizio all’intervento se la risposta cubana lo giustifica». [pag. 7; 10 nel pdf]
«2. Sarà pianificata una serie di incidenti ben coordinati a Guantanamo e dintorni per dare l’impressione genuina di essere stati fatti dalle forze cubane ostili.
a. Incidente per instaurare un attacco credibile (non in ordine cronologico):
(1) Far partire voci (molte). Usare la radio clandestina.
(2) Far sbarcare cubani amichevoli in un uniforme “oltre-il-recinto” per inscenare un attacco alla base [di Guantanamo].
(3) Catturare i sabotatori cubani (amichevoli) all’interno della base.
(4) Iniziare una rivolta vicino al cancello principale della base (cubani amici).
(5) Far saltare in aria le munizioni all’interno della base; accendere i fuochi.
(6) Bruciare aerei nella base aerea (sabotaggio).
(7) Lanciare colpi di mortaio dall’esterno della base nella base. Alcuni danni agli impianti.
(8) Catturare squadre d’assalto in avvicinamento dal mare o nelle vicinanze della città di Guantanamo.
(9) Catturare il gruppo di miliziani che assalta la base.
(10) Sabotare la nave in porto; grandi fiamme – neftalene.
(11) Far affondare la nave vicino all’ingresso del porto. Condurre i funerali per le finte vittime (può esser fatto al posto della (10)).
b. Gli Stati Uniti risponderebbero eseguendo operazioni offensive per garantire acqua ed energia elettrica, distruggendo l’artigilieria e le postazioni di mortaio che minacciano la base.
c. Iniziare operazioni militari statunitensi su larga scala». [pag. 7-8; 10-11 nel pdf]

E non ci si ferma qui con i false flag nella zone marittime di Guantanamo ed altre città cubane.
«3. Un incidente [simile al] “Remember the Maine” potrebbe esser organizzato in diverse forme:
a. Potremmo far esplodere una nave statunitense nella baia di Guantanamo e incolpare Cuba.
b. Potremmo far saltare in aria una nave drone (senza equipaggio) ovunque nelle acque cubane. Potremmo causare un tale incidente nelle vicinanze dell’Havana o Santiago come risultato spettacolare di un attacco cubano via aerea o via marittima, o entrambi. La presenza di aerei o navi cubane che si limitassero a indagare sull’intento della nave potrebbe essere una prova abbastanza convincente che la nave sia stata presa sotto attacco. La vicinanza all’Havana o a Santiago aggiungerebbe credibilità soprattutto a quelle persone che potrebbero aver sentito l’esplosione o aver visto il fuoco. Gli USA potrebbero dar seguito ad un’operazione di salvataggio aereo-marittimo coperta da nostri caccia per “evacuare” i resti dei membri dell’equipaggio inesistente. Liste di vittime nei nostri giornali causerebbero un’utile ondata di indignazione nazionale». [pag. 8; 11 nel pdf]

Ma il caos desiderato degli americani va ben oltre a queste sceneggiate con qualche esplosione. Ciò a cui erano disposti i posti alti dell’intelligence per sabotare Cuba era metter di mezzo anche civili, i famosi “gusanos” che tanto amano gli USA.
«4. Potremmo sviluppare una campagna di terrore del comunismo cubano nell’area di Miami, in altre città della Florida e persino a Washington. La campagna di terrore potrebbe essere rivolta ai rifugiati cubani che cercano rifugio negli Stati Uniti. Potremmo affondare un carico di cubani in rotta verso la Florida (reale o simulato). Potremmo favorire attentati alle vite dei rifugiati cubani negli Stati Uniti fino al punto di ferirli con l’intento di avere una ampia pubblicizzazione. Anche l’esplosione di alcune bombe di plastica in punti scelti con cura, l’arresto di agenti cubani e il rilascio di documenti preparati che comprovano il coinvolgimento cubano sarebbero utili per proiettare l’idea di un governo irresponsabile». [pag. 8-9; 11-12 nel pdf]

E si prosegue, col mito dell’“espansionismo cubano” – come abbiamo visto anche durante la pandemia con l’arrivo dei medici cubani, intendi a quanto pare ad invadere l’Italia ed altri Paesi del mondo inculcandoci valori comunisti.
«5. Un filibustiere “proveniente da Cuba, supportato da Castro” potrebbe esser simulato contro una vicina nazione caraibica (sulla falsa riga dell’invasione della Repubblica Dominicana del 14 giugno). Sappiamo che Castro attualmente sostiene clandestinamente sforzi sovversivi contro Haiti, la Repubblica Dominicana, Guatemala, Nicaragua e possibilmente altri. Questi sforzi possono essere amplificati ed altri [possono] esser escogitati per l’esposizione. Ad esempio, si può trarre vantaggio della sensibilità dell’aeronautica dominicana alle intrusioni all’interno del loro spazio aereo nazionale. I velivoli di tipo “cubano” b-26 o c-46 potrebbero effettuare raid a “canna da zucchero” di notte. Si potrebbero trovare incendiari del blocco sovietico. Questi potrebbero esser associati come messaggi “cubani” alla clandestinità comunista della Repubblica Dominicana, e spedizioni “cubane” di armi potrebbero esser trovate, o intercettate, sulla spiaggia». [pag. 9; 12 nel pdf]

La finzione si fa sempre più dettagliata, e sempre più incentrata su atti di finto terrorismo contro civili:
«6. L’uso di velivoli di tipo MIG da parte di piloti statunitensi potrebbe fornire un’ulteriore provocazione. Le molestie all’aviazione civile, gli attacchi alle navi di superficie e la distruzione di droni militari statunitensi da parte di aerei di tipo MIG sarebbero utili come azioni complementari. Un f-86 adeguatamente verniciato convincerebbe i passeggeri aerei di aver visto un MIG cubano, soprattutto se il pilota del trasporto annunciasse tale fatto. Lo svantaggio principale di questo suggerimento sembra esser il rischio per la sicurezza inerente all’ottenimento o alla modifica del velivolo. Tuttavia, copie ragionevoli del MIG potrebbero esser prodotte da risorse statunitensi in circa tre mesi. Tentativi di dirottamento contro aerei civili e mezzi di superficie dovrebbero continuare a sembrare misure vessatorie condonate dal governo di Cuba. Allo stesso tempo, dovrebbero essere incoraggiate autentiche defezioni di mezzi aerei e di superficie cubani, civili e militari. È possibile creare un incidente che dimostri in modo convincente che un aereo cubano abbia attaccato e abbattuto un aereo di linea civile charter in rotta dagli Stati Uniti verso la Giamaica, Guatemala, Panama o Venezuela. La destinazione sarebbe stata scelta solo per far sì che la rotta del piano di volta attraversi Cuba. I passeggeri potrebbero esser un gruppo di studenti universitari in partenza per una
vacanza, o un qualsiasi gruppo di persone con un interesse comune a sostenere il noleggio di un volo non di linea.
a. Un velivolo dell’Englin AFB verrebbe dipinto e numerato come un duplicato esatto di un velivolo civile registrato, appartenente a un’organizzazione di proprietà della CIA nell’area di Miami. All’ora stabilita, il duplicato verrebbe caricato con tutti i passeggeri selezionati, tutti imbarcati sotto pseudonimi accuratamente preparati. L’aereo effettivamente registrato verrebbe convertito in un drone.
b. Gli orari di decollo del drone aereo e del velivolo effettivo saranno programmati per consentire un rendezvous a sud della Florida. Dal punto di ritrovo, l’aereo che trasporta i passeggeri scenderà alla quota minima e andrà direttamente in un campo ausiliario presso l’Englin AFB, dove saranno prese disposizioni per evacuare i passeggeri e riportare l’aereo al suo stato originale. L’aereo drone nel frattempo continuerà a volare secondo la rotta registrata nel file. Quando [starà] sopra Cuba, il drone trasmetterà sulla frequenza di soccorso internazionale un messaggio “MAY DAY” affermando di esser sotto attacco da parte di aerei MIG cubani. La trasmissione sarà interrotta dalla distruzione del velivolo, che sarà innescata da segnali radio. Ciò consentirà alle stazioni radio dell’ICAO nell’emisfero occidentale di dire agli Stati Uniti cosa è successo all’aereo, invece degli Stati Uniti [costretti] a cercare di “vendere” l’incidente». [pag. 10-11; 13-14 nel pdf]

I false flag aerei vengono fantasticati molto negli uffici dell’intelligence:
«9. È possibile creare un incidente che farà sembrare che i MIG cubani comunisti abbiano distrutto un aereo USAF in acque internazionali in un attacco non provocato [quindi immotivato].
a. Circa 4 o 5 aerei f-101 saranno spediti in pista dalla base AFB, in Florida, in vicinanza a Cuba. La loro missione sarà quella di invertire la rotta e simulare aerei “fachiri” per un’esercitazione di difesa aerea nel sud della Florida. Questi velivoli effettueranno variazioni di questi voli a intervalli frequenti. Gli equipaggi verrebbero informati di rimanere almeno 12 miglia al largo della costa cubana; tuttavia, sarebbero tenuti a portare munizioni vere nel caso in cui le azioni ostili fossero intraprese [dai veri] MIG cubani.
b. Su tale volo, un pilota pre-istruito dovrebbe volare quindi direttamente a ovest ad un’altitudine estremamente bassa per poi atterrare in una base sicura, una ausiliaria dell’Englin. L’aereo dovrebbe essere accolto dalle persone giuste, rapidamente immagazzinato e dato un nuovo numero di coda. Il pilota che aveva eseguito la missione sotto pseudonimo dovrebbe riprendere la propria corretta identità e dovrebbe tornare al suo normale lavoro. Il pilota e l’aereo dovrebbero poi scomparire.
c. Esattamente nello stesso momento in cui l’aereo è stato presumibilmente abbattuto da un sottomarino od una imbarcazione di superficie, dovrebbero esser “sborsati” parti di f-101, paracadute, ecc., approssimativamente da 15 a 20 miglia dalla costa cubana. I piloti tornando a casa racconterebbero una storia vera per quanto ne sappiano. Navi e velivoli di ricerca potrebbero esser spediti per cercare le parti del velivolo trovate». [pag. 11; 14 nel pdf]

E, per chiudere, si annota:
«2. La necessità di un’azione positiva nel caso in cui gli attuali sforzi segreti per favorire una ribellione cubana interna non abbiano successo è stata indicata [JCS 1969/313] dal consiglio dei capi dello staff il 7 marzo 1962, come segue: “(…) [la] determinazione che una rivolta credibile sia impossibile da raggiungere nei prossimi 9-10 mesi richiederà una decisione da parte degli Stati Uniti nel sviluppare una “provocazione” cubana come giustificazione per un’azione militare positiva negli Stati Uniti”.
3. Resta inteso che anche il dipartimento di Stato sta preparando linee d’azione suggerite per sviluppare una giustificazione per l’intervento militare degli Stati Uniti a Cuba». [pag. 12; 15 nel pdf]


Fonti:

documento NSA desecretato in pdf:

link originale della scheda NSA: https://nsarchive2.gwu.edu/news/20010430/
link originale del pdf: https://nsarchive2.gwu.edu/news/20010430/northwoods.pdf