La crescente tensione militare sul confine fra le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk e il regime ucraino ha un solo colpevole: l’Alleanza Atlantica e i suoi collaboratori. Sono anni che l’Occidente si sta preparando alla guerra potenziando i propri eserciti, militarizzando la società e diffondendo ignobile propaganda contro i paesi non allineati. Si vorrebbe far credere che sia la Federazione Russa a minacciare la sicurezza della regione, quando è in realtà da mesi che il regime ucraino con le sue milizie naziste sta ammassando truppe al confine per portare avanti i suoi piani genocidi contro la popolazione russofona del Donbass.
In questi giorni i morti, in particolare civili, hanno più che raddoppiato la media giornaliera dell’anno scorso. Ancora una volta l’Occidente sporca di sangue innocente le sue mani, disposto a passare sopra i cadaveri di bambini ed anziani per perpetuare il suo disegno egemonico.
Dopo l’ondata di destabilizzazioni contro la Bielorussia e la Federazione Russa, le quinte colonne lasciano spazio ai carri armati, che stanno venendo con solerzia accumulati nei paesi baltici, in Polonia ed Ucraina dagli imperialisti occidentali.
Riteniamo esclusiva colpevole dell’inasprimento delle tensioni e della crescente minaccia di una nuova guerra mondiale l’Alleanza Atlantica, aiutata dalle istituzioni europee che tutto hanno fatto per avallare i progetti espansionistici del regime occidentale. Riteniamo altresì vergognosa e codarda la condotta del governo italiano, che abbagliato dall’europeismo e dalla fedeltà atlantica, concorre a gettare il nostro paese nel fuoco del conflitto.
La Federazione Russa non rappresenta politicamente un paese amico della causa socialista, ma il suo ruolo nel contenimento dell’imperialismo occidentale è innegabile, e per questo, ora più che mai, va sostenuta. E’ inoltre dipendente dal supporto russo la sopravvivenza delle Repubbliche Popolari del Donbass.
La guerra mondiale, unico possibile scenario per il morente impero americano, segnerà la sconfitta dell’egemonia occidentale e l’inizio dell’influenza socialista, già in fase di costruzione in gran parte del mondo. Il peso dei morti e delle devastazioni è già unicamente sulle spalle dell’Ovest e dei suoi sgherri.
Ma non si può limitarci a guardare il dispiegarsi degli eventi: è nostro compito come internazionalisti e patrioti, come socialisti, fare tutto il possibile per combattere l’ipotesi del conflitto. I veri amici del popolo italiano non stanno nei palazzi di Roma o nelle istituzioni occidentali, ma sono le masse lavoratrici internazionali, in particolare dei paesi non allineati e dei paesi in cui si sta costruendo il Socialismo.

Muoviamo guerra alla guerra! Sabotiamo la retorica bellicista del regime, respingiamo la sanguinaria propaganda euro-atlantica! Nemmeno un italiano per la nuova operazione Barbarossa della Nato!