Il quattro febbraio scorso uscivamo con un appello alla mobilitazione contro la crisi che da anni affligge il popolo e per un più generale cambio di sistema, per la costruzione del potere popolare e del Socialismo. Tale appello era fondato sul contrasto alla retorica emergenziale, per la quale la disastrosa situazione economica, sociale, sanitaria e politica sarebbe unicamente frutto di un imprevisto. In verità, quello che stiamo vivendo non è che il logico sviluppo delle tendenze insite generalmente nel sistema capitalista e particolarmente nella struttura politica ed economica italiana. Negli stessi giorni veniva incaricato Mario Draghi per procedere alle operazioni necessarie alla formazione di un nuovo esecutivo. E’ inutile menzionare come egli rappresenti in tutto e per tutto, per la sua storia e per la sua funzione, l’apice di tutti quei processi le cui contraddizioni sono esplose sotto i governi Conte. La mobilitazione da noi programmata assumeva dunque necessariamente un carattere nettamente oppositivo rispetto al nuovo governo.

Il futuro esecutivo Draghi rappresenta un punto di svolta: l’arco parlamentare e i media si sono compattamente disposti a suo sostegno, ponendo fine all’inganno delle varie fazioni liberali impegnate da anni ad occupare tanto i governi quanto l’opposizione, presentandosi come antitetiche ma celando una sostanziale identità. E’ necessario quindi sfruttare l’occasione che ci viene presentata. L’unione formale del ‘Partito Unico Liberale’ aumenta la polarizzazione politica e la radicalità dello scontro fra le masse popolari e il sistema liberal-capitalista. E’ necessario quindi portare all’attacco un fronte quanto più ampio e coerente possibile. Abbiamo quindi deciso di lanciare, assieme al Partito Comunista e ad altre forze politiche e sindacali, una giornata di mobilitazione per il 27 febbraio contro il governo Draghi e ciò che rappresenta!

Sabato 27 febbraio, nei capoluoghi di regione: lottiamo per una nuova Italia!